Chirone-Guruji
Artwork: Greta Baccaro

KIRON GURUJI

Chirone è un centauro, mezzo cavallo e mezzo uomo, oggi diremmo una chimera genetica, ma questa è il suo dono più prezioso, lo rende partecipe di una doppia natura istintuale e culturale. Figlio di Crono e dell’Oceanina Filiria (tiglio).

Di natura mite, diversamente dagli altri centauri. Dotato d’intelligenza, saggezza e conoscitore di erbe medicinali e cure, fu il primo medico.
Fu tutore di vari eroi: Asclepio, Giasone, Achille, Peleo.

Eracle lo ferì casualmente con una delle sue frecce avvelenate, la ferità era dolorosissima e inguaribile. Chirone era immortale e destinato a una sofferenza infinita, si offrì di assumersi anche le sofferenze di Prometeo scambiando il suo destino divino con quello mortale del titano che donerà il fuoco della sapienza agli uomini.
Chirone dopo la morte fu posto da Zeus fra le stelle come costellazione del Sagittario.

Asclepio/Esculapio fu estratto da Apollo dal ventre della madre Coronide già cadavere sulla pira e venne subito affidato a Chirone, questi lo allevò come un figlio sul monte Pelio e gli insegnò a sanare tutti i mali. Asclepio – il sempre gentile – divenne il medico divino.

ARS MEDENDI

MEDERI significa meditazione, da questa radice derivano le parole – medicina e medico – incarnati nell’atto di meditare il da farsi al letto del malato.
L’Arte della Cura inizia dalla meditazione.
Il compito che compete al terapeuta è di essere un medico meditante. Medita per se stesso e per la propria illuminazione.

Ogni terapeuta se intende fornire un servizio utile alla persona può (e deve!) meditare introspettivamente. La prima cura è l’empatia fondata sull’esperienza di luce conseguita a seguito della meditazione.

Da ora in poi esporrò ciò che concerne l’individuo (CS, I,1) queste sono le iniziali parole del testo di Caraka, padre dell’Āyurveda e le assumo come mie.
Io sono un individuo, cioè un’entità unica e singola centrata su se stessa.

Charaka pone al centro del suo studio l’individuo, perciò tutto ciò che è scritto nel suo testo che comincia con quell’affermazione mi riguarda direttamente!!! … Sono un individuo e mi chiedo … cosa sono veramente? È facile riconoscere che … io sono costituito dal …corpo fisico, dagli organi di senso proiettati verso il mondo … dalla mente (pensieri e immagini) e … da qualche altro elemento indefinito … qualcosa che osserva! Lo chiamano … Sé/Anima.

Queste tre manifestazioni essenziali: il corpo, i sensi, la psiche e il Sé/Anima sono in relazione fra loro e con l’ambiente che circonda il mio corpo … da cosa sono costituito e da che cosa è composto l’ambiente attorno a me?

Etere, aria, fuoco, acqua e terra sono gli elementi naturali … li riconosco anche in me grazie alle loro qualità: il mio corpo è solido … è pieno di liquidi … si riscalda … si muove respirando … occupa un certo spazio … .

Quindi gli elementi e il loro comportamento li trovo anche alla base della mia persona fisica … il mio corpo è composto degli elementi e dalle loro qualità.
Sono vivo … sono certo di qualcosa … mi metto in relazione con … nutro emozioni e desideri … sospiro soddisfatto … mi sento a mio agio … anche la mia mente esprime le caratteristiche degli elementi naturali.
Qualcosa in me … osserva e … vede corpo e mente … il loro evolversi di momento in momento … mi dico che io sono certamente ciò che sta guardando! Posso dubitarne? Se ne dubito … ne sono certo! E se anche tutto ciò fosse frutto di un inganno … sarebbe il modo di esistere che sperimento con certezza!

Il primo medico – vaidya – a fare propria l’indicazione “Da ora in poi esporrò ciò che concerne l’individuo”  fu Ātreya …  il sapiente coordinatore dei simposi trascritti nel testo redatto da Caraka … che espone con precisione come si raggiunge la conoscenza … della vita … nel suo senso più ampio.
Nel testo Ātreya presiede dei ‘gruppi di studio’ … sono riunioni di saggi che espongono il loro sapere riguardo a considerazioni basilari … confrontano le loro risposte alle domande … cosa sono io? cosa sono corpo e mente? cos’è il Sé? Cos’è la salute? Cos’è sofferenza? … la parola finale dei seminari spetta ad Ātreya … che fissa una serie di principi … semplici … adattabili … universali … si rivelano riferimenti validi per ogni uomo, animale o pianta.

Gli Dei chiamarono Āyurveda questa costellazione di punti di riferimento che permettono anche a me, oggi, di stabilire cosa sia … la salute … ovvero rispondere a domande quali … cosa è necessario al mio benessere? … cosa mi fa stare male? … come rendere utile la mia vita ? … cosa rende felice la mia vita?

Io mi occupo di questo: come rendere viva e reale per me e per ciascuno che lo voglia … questa geniale intuizione del valore dell’individuo.

La geniale intuizione la osservo in atto… anche in una crepa del cemento … germoglia un filo d’erba … è la manifestazione della vita … è la realizzazione di un’intenzione tenace … è l’Intelligenza che trionfa … è ordine e coordinazione … è … un miracolo!

(…) significa: tema di meditazione